Polignano A Mare
Cittadina sulla costa, in un luogo di pianura e di origine antica, con un’economia basata su attività agricole, industriali e terziarie. Gli abitanti del capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, vivono in numerosissime case sparse, sviluppandosi anche nelle località Triggianello e San Vito. Il territorio, ricco di fenomeni carsici, comprende anche le isole amministrative di Soccorso; ha un profilo geometrico ondulato, con qualche variazione dell’altitudine più accentuata. Il centro abitato, interessato da una forte crescita, conserva un suggestivo nucleo storico, arroccato su un promontorio roccioso, a picco sul mare e sul quale si infrangono le onde, che nel tempo hanno creato numerose grotte. Lo stemma comunale, concesso con decreto del Capo del Governo, raffigura, in campo azzurro, un falco marino posto su un monte roccioso che attraversa il piano del mare.
Stando alla tradizione, sarebbe sorta sul luogo dell’antica città greca di “Neapolis”, che in seguito avrebbe assunto il nome di “Polisnea” e “Polineanum”. L’origine del nome Polignano, che in documenti medievali compare nelle forme di “Pulignano” e “Poliniani”, deriva dal personale latino “Paulinius”, col suffisso aggettivale “-anus”, indicante proprietà fondiarie.
La specificazione “a Mare” fu aggiunta con un regio decreto del 1863, con chiaro riferimento alla posizione vicino al mare. La sua storia, in cui mancano avvenimenti di particolare rilievo, non si discosta da quella del resto della Puglia, passata sotto i bizantini, dopo la caduta dell’impero romano, e costretta a subire le devastanti invasioni barbariche e saracene. Assoggettata, nel corso del Medioevo, ai Normanni, agli Svevi, agli Angioini e agli Aragonesi, cui subentrarono gli spagnoli, all’inizio del XVI secolo, nel Settecento cadde nelle mani degli Asburgo e dei Borboni, che ne tornarono in possesso fino all’unità d’ltalia.
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